Su un tavolino del Caffè Greco Gogol’ scrisse gran parte delle Anime Morte. Nello stesso locale si recava spesso anche Schopenhauer portando sempre con sé un barboncino bianco che chiamava Atma ( anima del mondo ).
Nella caffetteria rischiò di essere aggredito da un gruppo di pittori tedeschi detti i Nazareni, per avere insultato la Germania: per lui era la nazione più stupida della Terra, l’unica superiorità che le riconosceva era quella di poter fare a meno della religione.
Tra i famosi clienti dell’Antico Caffè Greco vi fu anche Liszt che veniva a Roma tutti gli anni ed era ospite nei migliori salotti. Si racconta un aneddoto riguardante una principessa che lo aveva invitato ad un pranzo.
La nobildonna chiese a Liszt di suonare qualcosa. Al compositore quella richiesta deve essere parsa una indelicatezza così dopo essersi seduto al piano e aver suonato un paio di accordi si era alzato dicendo :
“ Madame, le diner est payè. “ e senza voltarsi indietro aveva lasciato la sala ed il palazzo.
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